mercoledì 28 novembre 2007

Le pretese di Priamo


In questi giorni la notizia ridondante sui vari media (e per cortesia leggete media e non midia! L'inglesizzazione del latino mi fa saltare i nervi sino al punto di ignorare un'offerta di lavoro in quanto avevano scritto: "inviare tutti i curriculumS") è la richiesta di risargimento danni che i Savoia pretenderebbero per i danni dell'esilio, ben 250 milioni di euro.
Ma sia ben chiaro che i prìncipi ereditari non hanno alcuna intenzione di tenere per se il vil denaro che il governo usurpatore darà loro per risarcirli di cinquanta anni di esilio, i cui effetti si ripercuotono così pesantemente sulle capacità grammaticali del rampollo Emanuele Filiberto. Tutto quel denaro andrà in beneficenza.
Probabilmente faranno beneficienza alle vittime italiane dell'olocausto che casa Savoia ha permesso che si perpetrasse emanando adirittura le leggi razziali, oppure alle vittime in generale della Seconda Guerra Mondiale che il re poteva tranquillamente evitare in quanto capo assoluto dell'esercito; o forse ancora, per parlare di eventi più recenti, possono fondare una fondazione benefica in favore delle vittime delle fucilate ai diportisti; o meglio ancora potrebbero donare tutta quella cifra all'associazione di Don Oreste Benzi che toglie le prostitute dalla strada (e non per portarle al Casinò).
Certo che ce ne vuole di faccia tosta a fare i diavoli a quattro per poter rientrare nel Paese che loro stessi hanno contribuito a distruggere e chiedere pure i danni per non averli fatti rientrare prima. A questa loro arroganza vorrei rispondere ricordando che hanno avuto la fortuna di trovarsi in un contesto storico e di civiltà tanto avanzata da permettere loro di lasciare incolumi il Paese, cosa che, anche in tempi più recenti, non è accaduta troppo spesso ai governanti che esapsperano il popolo; sicuramente a Luigi XVI, la famiglia Romanov e Ceauşescu non è andata altrettanto bene... ricordando inoltre l'adagio che tanto andava di moda un centinaio d'anni prima della loro partenza che la dice lunga sui sentimenti di molti italiani dell'epoca: "con le budella dell'ultimo papa impiccheremo l'ultimo re".
Gurdando queste teste coronate (per non essere volgare), da cui anche sorelle, zie e parentado vario prendono le distanze, mi chiedo se era proprio indispensabile farli ritornare... di assassini, papponi e parassiti ne è piena già l'aria.
E per chi non avesse ancora capito il titolo di questo post, Priamo era il re di Troia, unico titolo di cui i Savoia dei giorni nostri potrebbere aspirare.

Canzone del giorno: God save the queen (Sex Pistols - 1977)