mercoledì 23 maggio 2007

Rousseau e Cambogia


Innanzitutto vorrei scusarmi se per così tanto tempo non ho più scritto nulla, ma tra lo studio e il lavoro non posso fare miracoli....
So che forse non c'entra assolutamente niente, ma studiando Rousseau, specialmente quando parla dell'impossibilità di tornare ad uno stato di natura, mi è tornato alla mente un film "le urla del silenzio" che trattava del regime di Pol Pot in Cambogia.
Il progresso scientifico e culturale in pratica era considerato un male in quanto portava a nuovi bisogni di cui l'uomo si rendeva schiavo. Infatti la visione delirante di Pol Pot era uno stato di contadini,chi possedeva una matita o un paio di occhiali era considerato intellettuale e quindi punito con la morte.
Il secondo punto è il considerare il bambino una creatura pura da preservare dalle nefandezze della società: Pol Pot dava ai bambini incarichi di sorveglianza con il potere di vita e di morte sui contadini, in quanto i bambini non avevano ricordi antecedenti alla rivoluzione quindi puri dalla cultura corrotta presente prima di essa.
Non ho dubbi che l'accostamento è molto ardito e che forse ho visto similitudini dove effettivamente non ce ne sono, ma mi è parso comunque bello sottoporlo alla vostra attenzione e magari avere un vostro parere.

Canzone del giorno: Sound of silence (Simon & Garfunkle)

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